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"Fistiorbo ke fatica skrivere

 mi fa gia male tuti i diti"

© Umberto Eco, Baudolino, Milano, 2000

  

Ponte Morandi, quando non c’era e quando non c’era più. Creazione e distruzione, unite dalla somiglianza che le forme hanno nella rappresentazione di sé

Una ragnatela  di tubi per ponteggi Dalmine Innocenti si staglia contro un cielo il cui grigiore è messo in evidenza dal bianco e nero, avvolgendo le esili strutture portanti di uno dei moduli di ponente del ponte Morandi.

L'immagine è ripresa il 30 agosto del 1963, come ci raccontano i dorsi, circa un anno dopo l'inizio dei lavori; l'autore è

"Ponte SU-BI-TO! – Ponte SU-BI-TO!” si è messa a gridare a un certo punto la folla, durante una delle manifestazioni più ordinate e composte che la storia dell’articolo 18 della nostra costituzione ricordi.
Era il corteo del 13 ottobre, a Genova, fatto, promosso e partecipate da genovesi per la loro città. Persone comuni, lontane dalla ribalta politica, che hanno sfilato senza insegne.
“Ponte SU-BI-TO!“, gridavano i genovesi, mentre le loro mani